Questo scritto contiene la narrazione di come una persona si ammala del morbo di Parkinson e vive con questa malattia.
Siccome la persona è una scrittrice che osserva e racconta con calore e precisione, leggendo vengo portata in un mondo cui non avrei avuto altro accesso, a meno di non ammalarmi di Parkinson anch'io.
Ecco la magia dell'arte narrativa, che toglie le etichette prestampate poste a catalogare la realtà e le riscrive di fresco, rivelando ogni volta un mondo nuovo.
Ciascuno scrittore però fa questo in un modo che è solo suo, con la sua mano e il suo grado di abilità. Laura Raffo, che è già al secondo libro, ormai usa gli strumenti dell'arte della parola con grande sicurezza.
Qui accenna senza dilungarsi, lì sorvola, su un altro punto offre un dettaglio che da solo colora tutta una situazione, come ad esempio la puntura di zanzara nel momento in cui uno non può grattarsi.
L'opera di Laura Raffo è il contrario di tante storie decorative e oziose che mi capitano tra le mani ed ha tutta la mia ammirazione.
Viene da immaginare che gli umori letterari si trasmettano per osmosi al pari delle sostanze fisiche. Infatti Laura Raffo ed io siamo vicine di casa.
Carla Muschio