Questo è un libro unico, perché parla di un soggetto affascinante dell’arte medievale finora mai trattato nel suo complesso in un’opera dedicata. È anche un libro che non sarebbe stato mai scritto se un giorno l’autrice, Jenny Bawtree, non avesse intravisto una coppia di anziani ferma a guardare in alto davanti al portale di una chiesa toscana. Avvicinatasi incuriosita, Jenny è rimasta letteralmente incantata da uno splendido ciclo dei mesi: dodici statue che rappresentano le attività, agricole ma non solo, caratteristiche dei dodici mesi dell’anno.
Da quel giorno, l’autrice ha dedicato cinque anni di studio a questa materia, esplorando l’Italia e scoprendo ben 39 cicli dei mesi, nella forma di statue, bassorilievi, affreschi e mosaici, presenti in grandi chiese romaniche, monasteri, ma anche in umili chiese parrocchiali e dimore signorili.
Un tema ripetitivo forse? Al contrario. Anche se i cicli seguono una tradizione medievale che risale all’antichità, ciascun artista interpreta il soggetto secondo la sua abilità, la sua cultura, la sua fantasia.
E mentre i cicli del XII e XIII secolo mettono in risalto la sacralità del lavoro agricolo, in quelli successivi il contenuto vira verso aspetti politico-sociali.
Oggi possiamo leggere in queste opere un messaggio universale sui cicli della natura e una concezione di ecologia ante litteram.
Un libro dichiaratamente divulgativo, in cui l’autrice ha voluto trasmettere la sua passione per questo tema a un pubblico ampio, non necessariamente esperto, offrendoci descrizioni minuziose dei cicli, magistralmente ritratti dal fotografo Opaxir. Un libro d’arte, ma anche un libro di viaggio, che ci invita a visitare luoghi al di fuori dei soliti itinerari turistici.