Al termine della prima guerra mondiale l’epidemia di spagnola si abbatte sul continente europeo già fiaccato dal massacro nelle trincee.
Ma un’altra epidemia stava già mietendo migliaia di vittime: l’encefalite letargica, malattia ignota e misteriosa.
Talvolta era come se l’intero corpo improvvisamente s’inceppasse.
Il cucchiaio si arrestava fra il piatto e la bocca.
Paolo Mazzarello racconta, con la sua abituale prosa ricca e coinvolgente, una storia che ha dell’incredibile, che vede protagonisti un oscuro guaritore bulgaro, la regina Elena di Savoia e una pianta dai poteri pericolosi, l’Atropa belladonna, potente, mortale e talvolta salvifica.
Il dipanarsi della storia coinvolge il lettore e lo immerge in un mondo tra il magico e lo scientifico, tra l’Oriente bulgaro e l’Occidente moderno che alla fine, grazie all’intercessione della regina d’Italia, dovette arrendersi al fatto che il decotto di belladonna funzionava davvero.
Questi libri vorrebbero rispondere a
qualcuno,o almeno ai più comuni,dei tanti "cos'è?" che vengono di continuo
alla mente di chi si muove nell'ambiente naturale.