Tra le specie psicoattive l’Amanita muscaria è sicuramente la piú rappresentativa per l’aspetto esteriore e per l’antica e persistente tradizione legata al suo uso in diverse popolazioni di origine siberiane, ariane e del Nuovo Mondo.
In Europa, Greci, Etruschi, Unni, Celti e berserker – gli antichi guerrieri scandinavi – potrebbero avere conosciuto le proprietà del fungo. Probabilmente nella stregoneria europea l’Amanita muscaria è stata un ingrediente in diverse preparazioni, anche alchemiche.
Nella cultura popolare è presente nelle fiabe di diversi paesi, associata a fate, elfi, folletti e gnomi; è stata usata (e si usa tuttora) come insetticida, alimento e farmaco anche omeopatico.
Recentemente la ricerca farmacologica si è focalizzata sul muscimolo, i suoi analoghi, e su altri composti presenti nel fungo che potrebbero trovare applicazione microterapiche in dverse patologie.
Oltre che seguire le tracce – anche iconografiche – lasciate dalle popolazioni che sono venute in contatto con questo fungo, l’analisi degli aspetti chimici permetterà di comprendere e giustificare le diverse applicazioni sviluppate dall’uomo dalla preistoria fino ai giorni nostri.
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