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Cesare VecellioDegli Habiti antichi, et moderni
Habiti antichi, et moderni di tutto il mondo, di nuovo accresciuti di molte figure, costituisce un capolavoro per la storia del costume, per la storia del libro, della tipografia e della xilografia e per la storia della Repubblica di Venezia.

La fortuna e la longevità di quest'opera è testimoniata dalle molte ristampe parziali e totali che, dal XVII secolo a oggi, si sono ripetute in Italia, Spagna, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Giappone.

Essa concentra ancora su di sé l'interesse di molti studiosi e storici dell'arte e del costume.

Questa edizione è l'anastatica dell'edizione del 1598 stampata a Venezia presso lo stampatore Sessa.

Cesare Vecellio (Pieve di Cadore 1521 ca - Venezia 1601) pur facente parte della grande famiglia Vecellio è considerato un artista a sé stante.
Il legame di parentela di secondo cugino con Tiziano, la comune terra di origine cadorina, l'analoga vita familiare e lavorativa a Venezia, e la presenza di numerose citazioni derivate da incisioni e dipinti tizianeschi nelle sue opere, fanno supporre un legame diretto anche nel rapporto artistico.
Letteratura di qualità contro il conformismo, l'omologazione e la prepotenza dei grossi. Queste parole di Marcello Baraghini ben rappresentano il tipo di letteratura che vogliamo proporre.
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