È il 19 aprile del 1943, e un giovane chimico di nome Albert Hofmann sta pedalando verso casa per le vie di Basilea.
Da pochi minuti è il primo uomo ad aver assunto una sostanza dagli effetti ancora sconosciuti che ha sintetizzato lui stesso, dandole il nome di LSD-25.
Allo studio del suo «bambino difficile», oltre a quello delle piante sacre e delle sostanze psicoattive, Hofmann dedicherà in seguito quasi tutta la sua esistenza e la carriera professionale.
Solo alcune decadi più tardi sarà finalmente riconosciuto dalla comunità scientifica e intellettuale non soltanto come un “semplice” chimico, ma come uno scienziato mistico, un filosofo visionario e un pioniere nel campo della ricerca sulle piante psicoattive: un uomo che è riuscito a cambiare profondamente il mondo in cui viveva.
In questa antologia – in cui sono pubblicati i suoi ultimi lavori prima della morte – sono raccolte le esperienze e le riflessioni sulle scienze naturali, sulla ricerca della felicità e sul senso della vita, e sulla possibilità che l’essere umano riesca finalmente ad aprirsi alla meraviglia della creazione, fondando su tale meraviglia un nuovo modo di concepire se stesso e il suo rapporto con la natura.