Raccontare la storia del vino nella Grande Guerra è un esercizio di osservazione dell’umanità dei soldati e dei civili coinvolti nel conflitto, l’ascolto di una specie di rumore di fondo che, riconosciuto, diventa sorprendente e talvolta dominante.
Una volta focalizzati, i fiaschi appaiono ovunque: dietro a volti spaventati e tesi nel combattimento, sul ciglio delle trincee tra i fucili appostati, nelle buche delle mitraglie in agguato timoroso.
I vigneti e le damigiane diventano bene logistico da controllare e gestire, desiderio di preda oppure oggetto di spoliazione.
Il vino è stato un compagno maschio e fedele dei soldati ma anche una morbida compagna, un abbraccio consolatorio che aiutava a superare lo sconvolgimento dei combattimenti e le nostalgie di casa e di pace.
È stato un elemento importante nelle tabelle nutrizionali delle armate.
È stato un’occasione di affari grandi e piccoli che hanno prefigurato quell’economia del vino che ci permette, a cent’anni di distanza, di ricercarne la storia e coltivare la memoria.
Ricettari e libri per fare ed apprezzare bevande e cibi tipici italiani (e non solo), ma anche un assaggio di cucina naturale. Ampia bibliografia per vino e grappa.