Se non è facile assegnare questi racconti a un preciso genere letterario, assolutamente certa - almeno così asserisce l'autore - è la loro datazione: essi furono scritti un po' prima della creazione del mondo per essere poi custoditi e tramandati da ecclesiastici sfortunatamente non ancora nati.
Cronachette sospese tra l'irreale e l'inesistente, queste storie possono essere lette come un delizioso controcanto ludico alla fosca tela di orrori dell'autore de "Il castello di Otranto".
Letteratura di qualità contro il conformismo, l'omologazione e la prepotenza dei grossi. Queste parole di Marcello Baraghini ben rappresentano il tipo di letteratura che vogliamo proporre.