Per almeno due generazioni, Claudio Lolli è qualcosa di diverso da un semplice cantautore.
Piuttosto un feticcio, un maître à penser, un cattivo maestro, un fratello maggiore.
Lettere matrimoniali è il suo romanzo nuovo di zecca: la love song più spiazzante, sincera, pubblica/privata, oscena, stilnovista, che abbia mai scritto.
Un racconto per epistole (al tempo di mail & altre diavolerie) capace di sfiorare – di far suonare – tutte le sfumature di una relazione amorosa: un occhio a Freud e uno a Bukowsky.
Lettere mai spedite e rime tempestose, con parole sue: quello che alle donne non dicono e che le donne vorrebbero invece sentirsi dire, prima o poi, alla faccia dei tizianiferro e dei negramari belanti.
Letteratura di qualità contro il conformismo, l'omologazione e la prepotenza dei grossi. Queste parole di Marcello Baraghini ben rappresentano il tipo di letteratura che vogliamo proporre.