Il giorno 18 Luglio 1994 il poeta Andrea Zanzotto intrattenne tre ospiti nella sua veranda di Pieve di Solito, paese della Marca Gioiosa e Amorosa, conversando amabilmente su Meneghello e su Remo Bodei e su altri argomenti "mediterranei", il poeta si rammaricò di una lacuna del suo Grand Tour: la Sardegna.
Gli ospiti infatti erano la bella Pietrina Lovicu di Oliena, il barbaricino honoris causa Tziu Titinu Marsiglia, Lina Aresu di Lanusei.
Quest'ultima, nella sua ricerca sulla "Memoria" mediterranea - dopo la lex rodia, l'edonismo bacchico, Carolina Invernizio e Armand Gatti - è approdata nel 1993 a il "Moro sul tetto" di Stampa Alternativa ed oggi a questo "Favarrustu": per che forniscono un documento della mentalità isolana e una trascrizione del profondo a chi, come Zanzotto, vorrebbe intraprendere il "viaggio in Sardegna".
Letteratura di qualità contro il conformismo, l'omologazione e la prepotenza dei grossi. Queste parole di Marcello Baraghini ben rappresentano il tipo di letteratura che vogliamo proporre.