C’è un modo simbolico – dunque unificante, integro, realista – di intendere il mondo e la vita, un modo che dà forma alle ricerche e agli studi qui proposti, dedicati ai linguaggi del mondo rurale, allo spartiacque della modernità, al significato profondo di alcune parole centrali (cultura, simbolo, sacro), alla bellezza che illumina la verità delle cose, più in generale a quell’intima unità che fa venire meno le classiche e logore separazioni tra corpo e anima, tra materia e spirito, tra profano e sacro, tra terra e cielo, quelle separazioni che, nel tempo, hanno prodotto la precedenza e oggi il sopravvento dell’astrazione sulla concretezza, della fantasia sull’immaginazione.
Indice:
Pensieri di terra. Parole e comunanze. I simboli non sono segni. Nel cerchio del tempo. Dalla cultura al culto. La mitigazione del peccato di usura. Il sole, la terra e il gusto dell’evidenza. Sulla comunità e il sacro nelle campagne. L’occhio e il suo canto. La sacralità del corpo e la sua dimenticanza. Orario e antiorario. Acqua benedetta. L’impronta emotiva delle cose. La buona aritmetica delle relazioni. La memoria della bellezza.